La Storia

L’Istituto è da molti anni un punto di riferimento del territorio e perciò ne recepisce i bisogni e si interfaccia con esso per predisporre un’offerta formativa adeguata, in un rapporto di interazione costante. Negli anni si è andato sempre più definendo il ruolo dell’Istituto non solo come agenzia formativa qualificata, ma anche come centro culturale propulsivo.Le radici di questo percorso hanno fondamento nelle specificità e nelle storie dei due Licei.-    Il Liceo Scientifico “E. Majorana”, nei sui primi anni unito al Fascitelli, ha avviato negli anni ’90 molte sperimentazioni qualificanti (P.N.I. matematico-fisico, P.N.I. matematico-naturalistico e corso Brocca) che hanno affinato le competenze didattico-educative del corpo docente e hanno fatto acquisire all’Istituto il profilo di “apri pista” verso l’innovazione nell’ambito territoriale di riferimento. Dopo la Riforma dei Licei la connotazione del Liceo Scientifico è mutata e ai corsi di ordinamento si sono aggiunti i corsi dell’Opzione Scienze Applicate e, più recentemente, del Liceo Scientifico Sportivo. L’aspetto che ha qualificato e caratterizzato il Liceo Majorana è stata l’adozione di un modello di flessibilità oraria che ha consentito di diversificare l’offerta formativa anche quando le sperimentazioni sono venute meno, consentendo al corpo docente di mettere a frutto l’esperienza maturata per intraprendere percorsi di innovazione.-       Il Liceo Classico “O.Fascitelli” ha rappresentato per molti anni la scuola dove veniva formata la classe dirigente del territorio e il retaggio della sua tradizione culturale è sempre stato al centro della sua azione formativa, anche quando, negli anni, ha subito un ridimensionamento.Dall’a.s. 2014-15 le strade dei due Licei si sono ricongiunte dando vita all’ISIS Majorana-FascitelliL’unione dei due Licei, soprattutto nei primi anni, è stata complessa perché si sono incontrate due realtà differenti per utenza, storia, didattica e modelli organizzativi. Per lo Scientifico (background medio) la stabilità dirigenziale ha determinato pratiche innovative condivise e il modello di flessibilità oraria ha consentito di curvare il curricolo alle diverse esigenze dell’utenza. Il Classico (alto background), dopo una fase di transizione, in cui l’apertura a nuovi modelli ha creato perplessità e qualche resistenza, ci si è aperti al confronto, nel rispetto delle singole specificità: un unico istituto, ma connotato da storie e culture differenti viste come opportunità di crescita. Grazie all’organico unico, alla costante valorizzazione degli indirizzi, alla proficua convivenza nella sede del Classico, ci si è avviati a vivere il lavoro collaborativo come risorsa, focalizzando l’attenzione sui tre aspetti che concorrono al consenso degli stakeholders: flessibilità, formazione e apertura. Questo ha determinato un rinnovato consenso sul territorio.